Capitolo 1

Organizzazione della Meteorologia di base 

1.1 Cenni storici e genesi dei Servizi Meteorologici

All'inizio...

l'uomo era in balia dei fenomeni meteorologici e del clima, in ansia per quello che gli poteva accadere, atterrito dalle manifestazioni più violente del tempo. Come fa sempre quando non sa capire quanto lo circonda, cercò di interpretare i fenomeni che temeva o quelli in cui sperava con spiegazioni empiriche, ma contaminate da credenze superstiziose, da pratiche magiche e dalla fede nelle influenze astrali, se non addirittura in divinità di comodo.

 

 L'interesse dei popoli antichi per i fenomeni naturali  fu naturalmente tanto più marcato quanto più incostante e variabile era il clima della regione in cui essi vivevano. Se quindi gli egizi non spinsero a fondo la loro ricerca in questo campo, limitandosi a presagire il tempo dai tuoni uditi in certe date e dall'andamento del tempo nei primi dodici giorni dell'anno, ben diverso fu lo sforzo fatto dagli antichi greci. Abitanti in terre soggette a fluttuazioni del tempo  più frequenti, questi si impegnarono molto di più a capire i fenomeni atmosferici, tanto che Aristotele ed il suo discepolo Teofrasto scrissero nel quarto secolo A.C. un trattato di 4 libri in 42 capitoli, di cui 15 si occupano dei fenomeni atmosferici quali noi li intendiamo oggi. Lo intitolarono "Meteorologica". Si deve quindi allo Stagirita il termine "meteorologia" e anche se l'interpretazione aristotelica è lontana dalla scienza moderna, per la prima volta si arrivò ad una sistemazione razionale di tutto quanto riguardava i fenomeni naturali. Questo trattato, insieme ad una più piccola pubblicazione del suo allievo Teofrasto sui venti e sui segnali del tempo (scritto nel 300 a.c., con il titolo  "Libro dei segni"), è quanto rimase all'uomo per circa altri duemila anni. I romani non portarono alcun contributo e nel Medio Evo ci fu addirittura un regresso delle conoscenze scientifiche.

L'uomo progredisce...

Solo nel XIV secolo William Merle, rettore di Driby, in Inghilterra, fece riporti giornalieri del tempo per un periodo di sette anni. Più tardi il Granduca di Toscana Ferdinando II, succeduto al padre Cosimo II dei Medici, anche se non  riuscì nell'intento di togliere potere alla classe clericale per l'influsso che questa aveva sulla madre Maria Maddalena d'Austria e sulla nonna Maria Cristina, ebbe se non altro il merito di creare l'Accademia del Cimento insieme al fratello Leopoldo. Diventò protettore delle arti e delle scienze e lui stesso ebbe, per così dire, l'hobby delle scienze naturali, tanto che creò nel 1653 la prima rete d'osservazione del tempo nel mondo con stazioni a Firenze, Pisa, Vallombrosa, Cutigliano, Bologna, Parma, Milano. Queste eseguivano misure con il barometro inventato da Torricelli e con il termometro ad alcool da lui stesso realizzato (si assicurò così la diffusione della sua invenzione).

 

     L'Accademia del Cimento, sotto sua ispirazione e per opera del suo segretario Luigi Antinori, organizzò e mantenne in esercizio la rete per vari anni, ma la possibilità di effettuare questo primo esperimento, era legata all'avvento di una strumentazione.  Strumenti elementari ed imprecisi, ma che permisero la nascita della meteorologia. Leonardo da Vinci ideò un anemometro ed un igrometro. Galileo e Sartorio (in lite per la paternità) costruirono i primi termometri ad aria intorno al 1612. Il Castelli realizzò nel 1639 un pluviometro e lo stesso Granduca Ferdinando II, oltre al termometro ad alcool, ideò un originale igrometro.

 

     Ma l'invenzione più importante e rivoluzionaria fu certamente il barometro, concepito da Torricelli e realizzato dal discepolo Viviani nel 1643. Con l'esperienza dell'argento vivo, come era chiamato allora il mercurio, si scopriva che 

 l'aria aveva un peso!

    Poco dopo, nel 1664, il fisico inglese Robert Hooke realizzò una versione apprezzabile di igrometro e di anemometro. Sempre grazie ai primi strumenti, Robert Boyle nel 1659 enunciò la sua famosa legge che lega volume e pressione di un gas.  Sono i primi passi di un lungo cammino che porterà ad una spiegazione termodinamica dell'atmosfera. Nel 1735 Hadley introdusse la prima teoria che collegava la circolazione dell'atmosfera alla rotazione della Terra. Poco dopo, nel 1752, Franklin  lavorò  sull'elettricità  dell'aria, la cui composizione fu scoperta grazie agli studi di Lavoisier nel 1783 e di Dalton nel 1800.

 

Arriviamo ad oggi...

Tutti questi progressi non avrebbero avuto però conseguenze pratiche se Morse non avesse inventato il telegrafo, che entrò in uso dopo il 1843. Non si sarebbe infatti arrivati a preparare  in tempi accettabili carte di analisi del tempo su vaste aree, ovvero non sarebbe nata la Meteorologia Sinottica “operativa”.

Già molto tempo prima erano state preparate carte meteorologiche, che avevano permesso di cominciare ad associare certe configurazioni a determinati tipi di tempo, ma queste riguardavano situazioni cronologicamente sorpassate.

Vediamo cosa era successo. Nel 1771 Lambert ideò nuovamente, dopo il Granduca Ferdinando II, una rete standardizzata di stazioni meteorologiche. La Società Meteorologica Palatina, a Mannheim, realizzò questo progetto nel 1780, con una rete di 40 stazioni tra la Germania, altri Paesi europei e persino il Nord America. Tale rete funzionò fino al 1795, quando Mannheim cadde per l'ennesima volta in mani nemiche. Molti anni dopo, nel 1820, Brandes preparò  a Leipzig delle mappe relative a situazioni del 1783, adoperando i vecchi dati della Società Palatina. Brandes, il primo sinottico della storia, preparò e studiò mappe di situazioni perturbate europee. Qualcosa di analogo fece Redfield a New York, con una serie di analisi in presenza di Uragani, dimostrando la loro rotazione ed il loro movimento. Seguirono a ruota Epsy (in competizione con Redfield nell’interpretazione degli Uragani) a Philadelphia e gli inglesi Piddington e Reid. Insomma si cominciò a dare un significato alle mappe del tempo.  

Siamo dunque arrivati al momento in cui nasce il telegrafo con un sistema di lavoro che consente l'analisi sinottica. Il nuovo mezzo di trasmissione permetterebbe di adoperare utilmente questa metodologia di lavoro, ma occorrerà ancora una spinta emotiva che induca ad adoperarlo, favorendo la nascita dei primi Servizi Meteorologici in molti paesi.

Una tempesta scatenatasi sul Mar Nero durante la guerra di Crimea (vi ricordate? Quella in cui si inserì quel volpone di Cavour), affondò nel 1854 molte navi francesi ed inglesi della flotta alleata contro la Russia. Come succede anche ai giorni nostri, fu subito nominata una commissione d'inchiesta sull'accaduto. L'astronomo francese Le Verrier, che la presiedeva, nella relazione finale fece notare che una rete di stazioni meteorologiche ed una organizzazione internazionale fondata sullo scambio di bollettini per mezzo del telegrafo, avrebbe consentito di evitare il disastro.

Da tale considerazione il governo francese, poi quello inglese e via via quelli di altre nazioni decisero la nascita di Servizi Meteorologici Nazionali. Intanto nel 1850 a Washington e nel 1855 a Parigi, furono pubblicate le prime carte del tempo basate sullo scambio di bollettini telegrafici. 

Era nata la Meteorologia operativa !

Comincia la cooperazione internazionale...

Era altresì evidente che se si voleva agevolare il trasporto dei prodotti delle neonate industrie manifatturiere con delle previsioni attendibili, era indispensabile una cooperazione internazionale. In questo contesto storico, grazie soprattutto alle capacità organizzative del Sottotenente dell'US Navy Matthew Fontaine Maury, si svolse a Bruxelles, nell'Agosto del 1853, la prima Conferenza Internazionale di Meteorologia. Vi parteciparono i delegati di 10 nazioni, tutti ufficiali di Marina (il trasporto delle merci per mare stava diventando una questione economicamente rilevante). Provenivano da Belgio, Danimarca, Francia, Inghilterra, Olanda, Norvegia, Portogallo, Svezia e USA e stipularono il primo esempio di accordo internazionale per lo scambio delle osservazioni.

Sono i primi passi di una strada che porterà rapidamente alla nascita della prima organizzazione internazionale della Meteorologia. Vediamo come. Nel 1872 uno dei padri della meteorologia, C. H. D. Buys Ballot, presentò a Ultreecht un lavoro intitolato: "Proposta di un sistema standard di osservazioni meteorologiche". Sulla base di questo lavoro nello stesso anno venne indetta a Leipzig una conferenza internazionale, che gettò le basi preparatorie per organizzare l'anno successivo, a Vienna, il

1° Congresso Internazionale di Meteorologia (1873)

a cui furono invitati tutti i paesi dove era funzionante un Servizio Meteorologico Nazionale.   Si presentarono 32 delegati di 20 nazioni. Per loro volere nasceva

l'ORGANIZZAZIONE METEOROLOGICA INTERNAZIONALE (OMI).

L'IMO (International Meteorological Organization), su iniziativa dei direttori dei vari Servizi Meteorologici e senza l'appoggio ufficiale dei governi, si prefiggeva lo scopo, come organismo permanente, di assicurare lo sviluppo della Meteorologia attraverso lo scambio delle conoscenze scientifiche e la determinazione di standard operativi (strumenti, orari e metodi di osserva­zione, codici e trasmissioni telegrafiche) per i Servizi Meteoro­logici. Fu creato un Comitato Permanente, costituito dai direttori dei Servizi Meteorologici delle nazioni aderenti. A Presidente di questo organo fu eletto Buys Ballot. Seguì un altro Congresso a Roma nel 1879, presieduto dal prof. G. Cantoni, direttore del Servizio Meteorologico  della Regia Marina, a cui faceva capo l'Ufficio Centrale di Meteorologia (vedi Cap.5), non essendo potuto intervenire l'olandese Buys Ballot, che era stato colpito da un grave lutto. Si era dunque creata una metodologia di lavoro di gruppo tra esperti di tutto il mondo, che permise un continuo e sistematico progresso della nuova disciplina, con un ritorno di tecnologie e conoscenze scientifiche per tutta la comunità internazionale. Negli anni successivi e fino alla 1^ Guerra Mondiale si formarono le prime Commissioni Tecniche e si realizzò qualcosa di simile all'attuale Regolamento Tecnico dell'OMM. Le Conferenze  del Comitato Internazionale di Meteorologia, nuovo organo che aveva sostituito il Comitato Permanente, continuarono fino a quella che si svolse a Roma nel 1913, ultima prima dello scoppio della guerra.

Mancava comunque una struttura permanente di Segretariato, il che comportava delle difficoltà organizzative, che venivano in qualche modo compensate dagli sforzi individuali dei direttori dei vari Servizi.

Naturalmente durante gli anni della 1^ Guerra Mondiale la cooperazione venne meno e l'IMO cadde in un periodo di letargo. Solo nel 1919, dopo una serie di riunioni informali, si riuscì ad organizzare a Parigi una conferenza di Direttori,  che segnò l'avvio di una seconda fase della vita dell'IMO.  Nel dopoguerra qualcosa di nuovo dette impulso alla Meteorologia: la sua applicazione all'assistenza alla navigazione del nuovo mezzo aereo ed il contemporaneo diffondersi delle trasmissioni radio. D'altra parte in nazioni neutrali come la Norvegia, non toccata dalla guerra, si era formata una fantastica scuola di Meteorologia. A Bergen il professor Wilhelm Bjerknes, insieme al figlio Jacob, a T. Bergeron e a H. Solberg, avevano cominciato a portare avanti degli studi teorici importantissimi, perché si introduceva la terza dimensione (verticale) nello studio del tempo, con concetti nuovi come masse d'aria e analisi frontale. Questi studi furono poi aiutati dalla nascita delle prime radiosonde, sviluppate in Francia da Bureau e Idrac intorno al 1927, e dalla realizzazione in Unione Sovietica dei primi radiotrasmettitori da parte di P. A. Moltchanoff (il cognome non lascia dubbi sulla sua nazionalità), intorno al 1930.

 

   Se da una parte gli studi della scuola di Bergen e lo sviluppo tecnologico portavano alla comunità internazionale nuovi potenti strumenti per prevedere il tempo, dall'altra questa comunità era divisa su una questione politica di fondo. La cooperazione internazionale fra tecnici e scienziati dei Servizi Meteorologici, fino ad allora volontaria, doveva essere sostituita da una struttura, tipo Segretariato, riconosciuta e quindi sovvenzionata dai governi? Si doveva cioè creare una sorta di ufficio meteorologico internazionale e intergovernativo?  La maggioranza,  forse non a torto, era ancora orgogliosa dell'indipendenza scientifica e temeva l'intervento dei governi in questioni che non potevano essere capite dai burocrati. Man mano che passava il tempo il partito dei romantici perse però terreno e nel 1929 fu deciso  di modificare lo Statuto, con l'introduzione di un Consiglio Esecutivo del Comitato Meteorologico Internazionale e di un Segretariato, con funzioni limitate  al supporto delle Conferenze dei Direttori e  alla pubblicazione dei lavori delle Commissioni Tecniche e del Comitato. Nel 1935, a Varsavia, venne poi decisa una suddivisione in aree o insiemi di nazioni, con le Commissioni Regionali. Ma soprattutto si introdusse il concetto che dovevano essere i  governi ad inviare i Direttori dei Servizi alle Conferenze. Questo  non solo per dare un riconoscimento ufficiale all'IMO, ma soprattutto per avere una forma di finanziamento sicuro.   In realtà nello spostamento delle opinioni doveva aver pesato anche il fatto che in seno alle Commissioni Tecniche, quella per la Meteorologia Aeronautica aveva già il riconoscimento dei governi, cosa che non accadeva per il resto dell'organizzazione. 

La questione politica era ancora dibattuta, quando nel frattempo cominciò la 2^ Guerra Mondiale e tutte le discussioni e i piani dell'IMO furono accantonati, mentre il Segretariato si spostava in un Paese neutrale, la Svizzera.

 

Nasce l'OMM...

Appena terminata la guerra il Segretariato organizzò a Londra una Conferenza Straordinaria dei Direttori, che si svolse nel Febbraio del 1946. La questione di un concreto appoggio finanziario da parte dei governi dei paesi membri ritornò alla ribalta. Man mano che si verificavano le possibili ricadute pratiche della meteorologia (previsioni per i trasporti, ecc.), l'aspetto scientifico perdeva terreno. Gli scienziati si dovevano fare da parte per permettere di far crescere una organizzazione operativa. L'IMO, costituita da scienziati, si doveva ineluttabilmente trasformare in una organizzazione più concreta, se si voleva l'appoggio e la disponibilità di risorse da parte delle nazioni! I contatti che l'IMO aveva avuto con organismi governativi erano stati sporadici ed occasionali. Ora bisognava compiere dei passi in più,  legarsi con collaborazioni più strette ad altre organizzazioni internazionali come la PICAO (l'Organizzazione Internazionale Provvisoria dell'Aviazione Civile), o come l'ITU (l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni). Ma lo sguardo era rivolto soprattutto alle Nazioni Unite. Quelli a partire dal 1946 furono anni di attività frenetica,  con miriadi di risoluzioni che le Commissioni Tecniche producevano come lavoro preparatorio alla stesura di un

Regolamento Generale

di una nuova organizzazione e ad un

Regolamento Tecnico

 

da fare applicare a tutti i Servizi Meteorologici Nazionali. Il tutto per arrivare ad una bozza di

 

Convenzione Meteorologica Mondiale

 

che, una volta  approvata, avrebbe portato alla nascita dell'at­tuale Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM  o WMO, dall'inglese World Meteorological Organization).

 

1.2  L'Organizzazione Meteorologica Mondiale e le altre Organizzazioni Meteorologiche Internazionali

La Convenzione Meteorologica Mondiale...

La bozza di Convenzione, frutto dell'intenso lavoro di moltissime persone, prevedeva i seguenti organi permanenti: 

CONGRESSO METEOROLOGICO MONDIALE

riunione dei direttori dei Servizi Meteorologici ogni 4 anni per adottare la politica (le scelte), approvare i programmi e il bilancio dei successivi 4 anni;

 COMITATO (ora CONSIGLIO) ESECUTIVO 

riunioni annuali  tra un numero ristretto di direttori per esaminare le implicazioni delle decisioni prese durante il Congresso, per approvare le spese annuali e dare raccomandazioni e istruzio­ni agli altri organi dell'OMM; 

ASSOCIAZIONI REGIONALI

 gruppi di Servizi Meteorologici che promuovono l'esecuzione delle risoluzioni del Congresso nelle proprie aree, dove coordinano le azioni e le attività;

COMMISSIONI TECNICHE

insieme di esperti in determinati settori chiamati a studiare e proporre raccomandazioni sulle problematiche di loro competenza. Il loro lavoro viene sottoposto al Congresso e al Consiglio Esecutivo su delega del Congresso.

Per favorire la massima partecipazione possibile, la Convenzione prevedeva inoltre l'adesione di Stati e di Territori. Queste due tipologie di MEMBRI, come dovevano essere chiamati i paesi  aderenti all'OMM, si dovevano distinguere in base ai seguenti criteri:

STATI 

Paesi pienamente responsabili per la condotta delle loro relazioni internazionali e aventi diritto al voto durante i Congressi;

TERRITORI

Paesi dipendenti da altre nazioni (protettorati, colonie...), che hanno un proprio Servizio Meteorologico e possono intervenire in questioni tecniche, ma non possono votare emendamenti alla Convenzione e formulare richieste agli altri Membri.

Passati in rassegna i punti essenziali della Convenzione, vediamo ora come si arrivò alla sua approvazione e quindi alla nascita dell'OMM.

Il giorno 11 Ottobre 1947 i rappresentanti di 31 paesi, tra cui l'Italia, sottoscrissero a Washington la Convenzione. Ma questa prevedeva un meccanismo di riconoscimento dei governi per l'entrata in vigore. La Convenzione avrebbe prodotto i suoi effetti solo 30 giorni dopo che almeno 30 paesi avessero depositato il documento di ratifica governativo. Il 21 Febbraio 1950 il 30° Paese, l'Iraq, consegnò tale documento.

Così il 23 Marzo 1950 nacque formalmente l'Organizzazione Meteorologica Mondiale. E' per questo motivo che il 23 Marzo di ogni anno si celebra la "Giornata Meteorologica Mondiale".

L'atto conclusivo avvenne con la Conferenza finale dei Direttori dei Servizi Meteorologici, che il 15 Marzo 1951 a Parigi dichiararono chiuso l'IMO e lo sostituirono con l'OMM (WMO) con l'apertura, il 19 Marzo 1951 del

1° Congresso Meteorologico Mondiale.

Le agenzie internazionali si collegano tra loro...

Uno degli obiettivi fondamentali che voleva raggiungere il 1° Congresso, era quello di stabilire un legame con l'ONU e le sue Agenzie, per i campi di comune interesse. Da un lato la carta dell'ONU prevedeva "Agenzie Specializzate in contatto con l'ONU", dall'altra la Convenzione dell'OMM stabiliva che "deve essere mantenuta una stretta cooperazione con l'ONU". Questo obiettivo fu raggiunto con la firma di un Accordo che regolò le relazioni tra OMM e ONU. Il protocollo d'intesa che costituiva l'Accordo entrò in vigore il 20 Dicembre 1951, con l'approvazione dell'Assemblea Generale dell'ONU. Così l'OMM divenne una Agenzia Specializzata dell'ONU in virtù dell'articolo 57 della Carta delle Nazioni Unite. In altre parole da allora fu sanzionata la partecipazione ad incontri, lo scambio di informazioni e documenti, la trasmissione all'ONU di resoconti di attività, la considerazione delle raccomandazioni dell'ONU, sia che queste fossero o no rivolte all'OMM.

Negli anni a seguire si moltiplicarono le intese con altre Agenzie od Organizzazioni internazionali e precisamente con quelle che oggi conosciamo come:

FAO    Food and Agriculture Organization,

UNESCO United Nations Educational, Scientific and Cultural Org.,

WHO    World Health Org. (l'Organizzazione Sanitaria Mondiale),

ICAO   International Civil Aviation Organization,

ITU    International Telecommunication Union,

IMO    International Maritime Organization,

IFAD   International Fund for Agricultural Development,

IAEA   International Atomic Energy Agency.

 In tutti questi anni l'OMM è stato coinvolto a vario titolo da risoluzioni dell'ONU, come ad esempio quelle su:

  • Uso pacifico dello spazio,

  • Uso pacifico dell'energia atomica,

  • Cicloni tropicali,

  • Scienze marittime,

  • Scambio di dati sismici (in connessione con il controllo del disarmo atomico),

  • creazione dell'ECOSOC  (ECOnomic and SOcial Council), che a sua volta ha chiesto o dato collaborazione per le risorse idriche, per la salvaguardia dai maremoti, per il programma climatologico mondiale.

Infine l'OMM ha partecipato a diverse conferenze mondiali dell'ONU, portando il suo contributo di esperienza e di conoscenza in molte attività umane.  Ne citiamo solo alcune:

U.N. Conference on the human environment a Stoccolma 1972,

U.N. Water Conference a Mar del Plata 1977,

U.N. Conf. on human settlements (habitat) a Vancouver 1976,

U.N. Conf. on new and renewable sources of energy a Nairobi 1981, ecc.

 

Nasce il CEPMMT...

Mentre sotto il nome  dell'ONU, ma con l'egemonia delle grandi potenze, si tessevano tutti questi legami, nella vecchia Europa era nato il Mercato Comune Europeo, voluto dai paesi europei per non essere schiacciati economicamente. Le nazioni che aderirono a questa organizzazione, che ora  si è trasformata in Unione Europea, si resero conto  che occorreva uno sforzo comune in campo economico per contrastare il peso di nazioni come USA, Giappone e URSS. 

   Lo stesso concetto venne applicato in campo meteorologico. Pur continuando a collaborare con l'OMM, molti paesi europei decisero di far nascere il

   CEPMMT - Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a  Medio Termine

 in inglese

 ECMWF  - European Centre for Medium range Weather Forecasting 

Questo Centro, nato da un progetto COST 72 (COoperation in Science and Technology) della CEE, fu costituito nel 1973, e viene regolato da una Convenzione sottoscritta inizialmente da 15 Paesi europei. Oggi il CEPMMT prevede un organico di circa 140 persone provenienti da 18 Stati del vecchio continente (compresa l'Italia e considerata l'ex Iugoslavia come unico Paese).

L'organo decisionale del CEPMMT è il Consiglio, composto da due rappresentanti di ogni Stato Membro, di cui almeno uno deve appartenere al Servizio Meteorologico della Nazione. Il Consiglio si avvale di quattro Comitati consultivi: 

  • TAC - Technical Advisory Committee;

  • SAC - Scientific Advisory Committee;

  • PAC - Policy Advisory Committee;

  • FAC - Finance Advisory Committee.

Il Consiglio nomina il Direttore, che ha alle sue dipendenze tre Dipartimenti:

  • Dipartimento Operazioni;

  • Dipartimento Ricerca;

  • Dipartimento Amministrazione.

 Gli obiettivi principali del CEPMMT sono:

  • lo sviluppo dei metodi numerici per le previsioni dei campi meteorologici a medio termine;

  • la produzione operativa di campi meteorologici (analisi e previsioni) destinati ai Servizi Meteorologici degli stati membri;

  • la ricerca scientifica e tecnologica volta a migliorare le previsioni del tempo;

  • la raccolta e l'archiviazione di dati meteorologici.

Oltre agli scopi sopra dichiarati, il CEPMMT mette a disposizione degli stati membri una parte del suo potentissimo centro di calcolo. Offre inoltre la possibilità di un addestramento avanzato del personale scientifico delle nazioni che contribuiscono alla sua vita, con corsi annuali ed altre iniziative nel campo delle previsioni numeriche.

Le prime previsioni operative a medio termine furono emesse nel Settembre 1979, grazie ad una politica di finanziamenti che mise a disposizione dei ricercatori, dal 1977,  un super elaboratore. Nell'Ottobre del 1978 si inaugurò la sede a Reading, vicino Londra, con un proprio Cray 1A, il primo super elaboratore in funzione in Europa! Questa macchina era un calcolatore monoprocessore da 50 MFlops, fantastico per l'epoca. Negli anni seguenti il CEPMMT ha continuato comunque a mantenersi all'avanguardia in campo informatico. Il Centro, nato per iniziativa della CEE, ha naturalmente partecipato a molti programmi della stessa, come ad esempio l'HPCN (High Performance Computing and Network).  Nella Convenzione che ha istituito il Centro Europeo è inoltre  previsto il compito di apportare un contributo a taluni programmi dell'OMM, come la Veglia Meteorologica Mondiale (di cui parleremo diffusamente in seguito) ed il Programma Mondiale di Ricerche sull'Atmosfera, noto con l’acronimo inglese GARP.

Se per il Servizio Meteorologico dell'AM l'OMM e l'ICAO sono le muse ispiratrici delle regole e degli standard della Meteorologia di base e di quella aeronautica, il CEPMMT è il maggior fornitore di campi previsti, che vengono utilizzati sia per i compiti istituzionali, che per quelli nazionali.

 

L'EUMETSAT...

Per concludere sulle organizzazioni internazionali legate alla meteorologia di base, solo un cenno a quella che si occupa del telerilevamento dallo spazio, ovvero l'Organizzazione Europea per la gestione dei Satelliti Meteorologici, conosciuta come

EUMETSAT

Agenzia costituita nel  1986  con la partecipazione di 16 nazioni (ora 17 con l'Austria), è nata come espressione del programma Meteosat, avviato dal 1972 dalla attuale ESA (European Space Agency). Ha sede a Darmstadt, nei pressi di Francoforte ed ha una struttura organica simile a quella del CEPMMT. Un Consiglio (con  un rappresentante per Nazione), due Gruppi ed un Comitato (STG, AFG, PAC) come organi consultivi per le questioni tecniche, scientifiche, amministrative, finanziarie, politiche e un Diret­tore nominato dal Consiglio che opera con due Dipartimenti (Tecnico ed Amministrativo). Come per il CEPMMT, mentre il Consiglio non è una  struttura permanente, Direttore e Dipartimenti sono gli organi fissi dotati di mezzi, sedi e personale.

 
1.3 Scopi e composizione dell'OMM

I compiti dell'OMM...

Ritorniamo a concentrarci sull'OMM e vediamo quali sono i suoi obiettivi. Andando a leggere la Convenzione Meteorologica Mondiale e i suoi successivi emendamenti, possiamo definire i seguenti scopi:

  • facilitare la cooperazione internazionale per realizzare le reti di osservazioni meteorologiche, ma anche quelle idrologiche e comunque tutte quelle reti di osservazioni geofisiche collegate con la meteorologia;

  • incoraggiare la creazione ed il mantenimento di Centri in grado di fornire servizi meteorologici o affini;

  • incoraggiare lo sviluppo ed il mantenimento di un sistema di scambio rapido delle informazioni meteorologiche;

  • incoraggiare la definizione e l'applicazione di standard nelle

  •    osservazioni meteorologiche o in quelle ad esse connesse,

  •    nella loro diffusione,

  •    nel loro trattamento, anche statistico;

  • incoraggiare le applicazioni della meteorologia alla navigazione aerea e marittima, ai problemi idrologici, a quelli agricoli e a tutte le attività umane collegate alla meteorologia;

  • incoraggiare le attività umane connesse con l'Idrologia operativa e favorire comunque la cooperazione tra Servizi Meteorologici e Servizi Idrologici;

  • incoraggiare la ricerca e l'insegnamento della Meteorologia e delle scienze affini e concorrere al coordinamento internazionale per queste attività.

Di tutto questo mare   di   belle parole, oltre al sostantivo "standard", che equivale a dire suggerimento di regole, procedure, e quanto serva a sapere come operare, è più volte ripetuto il verbo "incoraggiare" e "cooperare". Tradotto in concreto significa lanciare dei progetti o programmi da far realizzare a tutti e chiamare allo stesso tavolo responsabili o esperti in vari campi. In estrema sintesi lo scopo dell'OMM è la creazione di standard, programmi e  coordinamento  della meteorologia nelle sue funzioni essenziali: osservazioni, diffusione e trattamento dei dati.

Naturalmente per assolvere questo compito, come per mantenere la struttura permanente (Segretariato), occorre il sostegno finanziario degli stati membri. A questo proposito, per quanto riguarda l'Italia, il governo mette a disposizione del Ministero della Difesa i fondi per il pagamento annuale del contributo all'OMM. Nel 1993 la quota dell'Italia è stata di circa 3 Miliardi di lire e  nel 1996 sarà di quasi 4,2 Miliardi, pari grosso modo al 4% del totale versato dai paesi Membri. Questi, che inizialmente nel 1951 erano 66 (46 Stati e 20 Territori), nel 1996 sono arrivati al  numero di 181 (176 Stati con l'ingresso dell'Azerbaijan e della Bosnia, più 5 Territori residui).

 

Il Congresso Meteorologico Mondiale...

Passiamo ora in rassegna i vari organi permanenti della struttura dell'OMM, cominciando dal più importante. Il Congresso Meteorologico Mondiale è l'assemblea generale dei delegati rappresentanti i paesi Membri  e come tale è l'organo supremo dell'OMM.

   La Convenzione stabilisce che ogni Membro debba designare come delegato per il Congresso il Direttore del Servizio Meteorologico e/o Idrologico Nazionale. Per l'Italia il Ministero degli Affari Esteri, sentito il Consulente Scientifico del Ministro, ha sempre individuato nel capo del Servizio Meteorologico dell'AM il rappresentante nazionale. Questa scelta è necessaria perché nel nostro Paese non esiste la figura giuridica di Servizio Meteorologico Nazionale. Il Congresso discute sui maggiori aspetti dell'attività dell'OMM e le sue risoluzioni riguardano principalmente l'adozione della politica, dei programmi e del bilancio per i quattro anni successivi al Congresso, poiché è stabilito dalla Convenzione che l'assemblea dei Membri si riunisca ad intervalli il più possibile vicini a quattro anni.

Il Congresso elegge un Presidente, tre Vicepresidenti, i sei Presidenti delle Associazioni Regionali, il Consiglio Esecutivo ed infine il Segretario Generale .

Questi rimangono in  carica sino al Congresso successivo, e generalmente non vengono rieletti (per un principio di rotazione delle cariche), salvo il Segretario Generale, spesso riconfermato. Quando uno degli eletti al Consiglio Esecutivo decade dalla funzione nella sua Nazione, viene sostituito ad interim. Questa situazione si verifica per l'Italia, dove il ricambio di Capi del Servizio Meteorologico dell'AM non è in fase con i Congressi. 

 
Il Consiglio Esecutivo...

Come indica il nome è l'organo esecutivo. Se il Congresso può essere paragonato al Parlamento, il Consiglio Esecutivo è assimilabile al Governo (in questa ipotetica suddivisione di poteri manca però quello Giudiziario...). E' il responsabile di tutte le attività e viene eletto tenendo conto del principio di rappresentatività di tutte le Regioni (lo stesso principio di rotazione si applica per la Presidenza delle Associazioni Regionali), essendo ora fissato nel numero minimo di tre i Membri da eleggere nel Consiglio per ogni Regione, mentre quello massimo è di nove. 

   Dagli iniziali 15 componenti del Consiglio, siamo ora arrivati a 36. Di questi, 26 sono effettivamente eletti, mentre 10 sono d'ufficio (Presidente, 3 Vice Presidenti e 6 Presidenti di Associazioni Regionali). 

   Il Consiglio si riunisce "normalmente una volta all'anno" a Ginevra e questa regola è sempre stata rispettata.  Le riunioni annuali sono naturalmente preparate da un serie di Convegni, che servono anche a prendere eventuali provvedimenti urgenti. Secondo la Convenzione i compiti del Consiglio sono: 

  • attuare le risoluzioni del Congresso, man mano che affluiscono le risorse finanziarie (e sì, perché molti paesi pagano la loro quota in ritardo...);

  • tenere sotto controllo tutti gli sviluppi e gli avvenimenti che in qualche modo possano influenzare l'OMM;

  • sottoporre proposte e raccomandazioni al Congresso successivo, compreso il bilancio quadriennale, sentite anche le proposte del Segretario Generale.

   Ogni anno il Consiglio assegna il "Premio IMO", una specie di Oscar della meteorologia a studiosi che, oltre che per meriti scientifici, si siano distinti in lavori nel campo dell'organizzazione meteorologica internazionale. Ci sono premi anche per quei giovani scienziati che abbiano pubblicato i  migliori lavori sugli strumenti e/o i metodi di osservazione (premio Vilho Vaisala). 

    Il Consiglio Esecutivo prepara inoltre le "Lezioni IMO", un condensato degli studi effettuati da qualche esperto in un qualche campo della meteorologia, messo sotto forma di monografia. Notate che il termine IMO compare più volte in queste iniziative di rappresentanza. Chissà che non sia una forma di rimpianto per quando la comunità meteorologica non si occupava di questioni finanziarie o politiche? 

Le Associazioni Regionali...

Queste sono nate per trattare specifici problemi di natura interna a grosse porzioni del globo. I dettagli del funzionamento di questi organi sono dettati dal Regolamento Generale, che  prescrive 6 Regioni. Nell'ordine, a partire dalla 1^: 

    Africa - Asia - Sud America - Nord e Centro America - Pacifico Sud Ovest - Europa

Come già detto, i Presidenti delle 6 Associazioni Regionali sono membri del Consiglio Esecutivo e portano in questa sede il punto di vista delle aree che rappresentano, cosa che avviene anche durante il Congresso. E' previsto che vengano sostituiti quando nel loro Paese dovessero decadere dalla carica di Direttore del Servizio Meteorologico e/o Idrologico. Con il X Congresso (1987), è stato deciso che il Presidente sia coadiuvato da un "Consigliere Idrologico", rappresentante di un Servizio  Idrologico. Questo perché i Servizi Idrologici non sono così diffusi come quelli Meteorologici. Le sessioni delle Associazioni Regionali non hanno le stesse cadenze di riunione degli altri due organi politici prima descritti.

Le Commissioni Tecniche...

Finiti gli organi politici, passiamo a quelli tecnici, che con il loro lavoro assicurano i veri progressi della Organizzazione Meteorologica Mondiale, senza magari che vengano pubblicizzati appieno i meriti di chi lo compone. Non tutte le nazioni vi partecipano, perché qui non si tratta di portare contributi di denaro, ma di pensiero, il che a volte è molto più difficile. Ci sono poi Membri che segnalano propri esperti, il cui apporto ai lavori della Commissione è però ben poca cosa. 

   I componenti sono comunque esperti nel settore in cui lavora la Commissione, designati dai rispettivi governi, che offrono il loro operato su base volontaria. Dal primo Congresso ad oggi si è arrivati all'attuale configurazione con una suddivisione che distingue le Commissioni Tecniche di Base dalle Commissioni Tecniche per le Applicazioni. I nomi delle Commissioni Tecniche  sono stati cambiati diverse volte, come nel caso della Commissione per la Meteorologia  Sinottica, che ora si chiama Commissione per i Sistemi di Base (capite ora perché preferisco parlare di Meteorologia di Base, invece che Sinottica?). Oltre a questi gruppi permanenti di esperti, temporaneamente si formano "Panel" o "Working Group", che si occupano di specifiche problematiche.   Gli organi tecnici permanenti sono: 

COMMISSIONI DI BASE

CBS  

Commission for Basic System

Comm. per i Sistemi di Base

CIMO 

Comm. for Instruments and Methods of Observation

Comm. per gli Strumenti e i Metodi di Osservazione

CHy  

Comm. for Hydrology

Comm. per l'Idrologia

CAS  

Comm. for Atmospheric Sciences

 

Comm. per le Scienze dell'Atmosfera (unica dedicata  completamente alla ricerca)

COMMISSIONI PER LE APPLICAZIONI

CAeM

Commission for Aeronautical Meteorology

Comm. per la Meteorologia Aeronautica

CAgM

Comm. for Agricultural Meteorology

Comm. per la Meteorologia Agricola

CMM

Comm. for Marine Meteorology

Comm. per la Meteorologia Marittima

CCl

Comm. for Climatology

Comm. per la Climatologia

   Gli esperti di queste commissioni lavorano scambiandosi informazioni, idee e conoscenze e formulando raccomandazioni, secondo lo spirito dell'OMM. Grande responsabilità e prestigio occorrono quindi per la nomina a Presidente di una Commissione Tecnica dell'OMM, carica ricoperta dai più insigni esperti di Meteorologia o Idrologia. Anche le Commissioni Tecniche si riuniscono con cadenza non prefissata, ma su invito e nel Paese di uno dei componenti, o nella sede del Segretariato a Ginevra. Nel caso della CAeM, questa si riunisce sempre con la paritetica Divisione MET dell'ICAO.

     Per quanto riguarda le strutture tecniche create ad hoc per problemi particolarmente complessi o particolari (Pannelli, Gruppi di Lavoro, Comitati), i super esperti che ne fanno parte sono prevalentemente nominati dai governi, ma sono sempre a base volontaria, confermando lo spirito completamente diverso che anima questi individui, che sono il vero motore dell'OMM. 

Segretariato e Segretario Generale...

Abbiamo visto che nella struttura dell'OMM esistono degli organi politici (Congresso e Consiglio Esecutivo) e degli organi tecnici (Commissioni Tecniche).

Vediamo ora chi assicura il compito di coordinare le attività e di fornire il supporto tecnico, logistico e organizzativo. Tali mansioni vengono svolte da un Segretario Generale, con ampi poteri decisionali. Questo dirige il Segretariato Generale, struttu­rato in Dipartimenti ed  Uffici,  che collaborano con i Servizi Meteorologici Nazionali nella realizzazione dei Programmi decisi dall'OMM : 

  • Dipartimento per la Veglia Meteorologica Mondiale

  • Dipartimento per la Ricerca e i Programmi Applicativi

  • Dipartimento per l'Idrologia e le Risorse Idriche

  • Dipartimento per la Cooperazione Tecnica

  • Dipartimento per la Formazione e l'Addestramento

  • Dipartimento per le Conferenze e le Pubblicazioni

  • Dipartimento Amministrativo

  • Ufficio per il Programma Climatico Mondiale

  • Ufficio Affari Regionali

  • Uffici Regionali di Africa, Asia, America latina

La nomina di Segretario Generale può essere rinnovata dal Congresso. Esemplare è il caso di Sir D.A. Davies, nominato la prima volta nel 1955, quando era Direttore del Dipartimento Meteorologico dell'Africa dell'Est, a Nairobi. Mantenne la carica di Segretario Generale fino al settimo Congresso del 1975 e con l'ottavo del 1979 si vide attribuire la nomina di Segretario Generale Onorario per i meriti acquisiti (se vogliamo  forse perché era l'unico sistema per eleggere un nuovo Segretario). 

   Questo incarico ha visto succedersi il Dr. Swoboda, Sir Davies, il prof. A.C. Wiin Nielsen (che era stato il primo Direttore del CEPMMT dal 1974 al 1979, quando ebbe la carica all'OMM),  e il prof. G.O.P. Obasi, Nigeriano, già decano della Facoltà di Scienze e professore di Meteorologia all'Università di Nairobi. 

   I compiti del Segretario Generale e quindi del Segretariato sono definiti dagli articoli 20 - 22 della Convenzione. In breve: 

  • organizza i Congressi;

  • funziona da centro amministrativo, di documentazione e di    informazioni;

  • assicura giorno dopo giorno la funzione direttiva per l'applicazione dei Programmi tecnici e scientifici, su indicazioni del Consiglio Esecutivo e in cooperazione con le Commissioni Tecniche;

  • prepara studi tecnici su direttive del Congresso o del Consiglio Esecutivo;

  • funziona da  segreteria durante le sedute e le riunioni  del Congresso, del Consiglio, delle Associazioni Regionali e delle Commissioni Tecniche, fornendo comunque in ogni occasione supporto logistico a tutti gli organi dell'OMM;

  • prepara  e/o  realizza la stampa delle pubblicazioni dell'OMM;

  • fornisce il servizio di relazioni pubbliche;

  • funziona da archivio per gli atti con cui i Membri realizza­no quanto deciso dall'OMM e cura la corrispondenza del Segretariato;

  • provvede comunque a svolgere tutte le incombenze eventualmente assegnategli da Congresso,  Presidenza, Consiglio, al di fuori di quello che è già previsto da Convenzione e Regolamento Generale.

La sede è a Ginevra, in Svizzera, come molte Agenzie dell'ONU. L'accordo formale per l'insediamento in Svizzera del Segretariato Generale venne siglato il 10 Marzo 1955 tra il Consiglio Federale Svizzero e l'OMM. A questo proposito, viste le scarse risorse finanziarie dell'OMM, il Cantone di Ginevra provvide a finanziare la costruzione di un edificio, in prossimità di altre sedi ONU, per cui l'OMM avrebbe pagato un affitto con possibilità di riscatto.

 

   L'inaugurazione avvenne il 12 Luglio 1960, alla presenza del Governo Federale e Cantonale Svizzero, di missioni diplomatiche e naturalmente di tutti i Membri del Consiglio Esecutivo. L'edificio in via Giuseppe Motta 41 fu successivamente ampliato nel 1970 e ora ospita il Segretario Generale, un Vice Segretario Generale, un Assistente del Segretario Generale, oltre tutti i Dipartimenti e Uffici precedentemente elencati. 

1.4 Le principali Pubblicazioni dell'OMM 

Il catalogo...

Le pubblicazioni approvate dall'OMM e preparate o edite dal Segretariato si dividono in due categorie: Pubblicazioni Ingiuntive e Pubblicazioni di supporto ai Programmi. 

   Tra quelle della prima categoria e quindi istruzioni, regolamenti ecc., possiamo distinguere i Documenti di base (Basic Document), in cui sono compresi i regolamenti di vario tipo, e le Guide OMM. In questa categoria sono compresi anche gli Annual Reports (i consuntivi dell'attività) e il Bollettino dell'OMM (WMO Bulletin). 

   Tra quelle della seconda categoria si possono comprendere le Note Tecniche (WMO Technical Notes), le pubblicazioni Training, per il Programma sull'addestramento, le pubblicazioni WWW, per il Programma della Veglia Meteorologica Mondiale, e così via per gli altri Programmi. 

Esiste comunque un Catalogo delle pubblicazioni dell'OMM, con tutti i prezzi e le modalità d'acquisto per chiunque fosse interessato. Noi ora ne passeremo in rassegna alcune.

Bollettino dell'OMM...

E' il notiziario della vita e delle attività dell'organizzazione e dei membri (nazioni o individui) che vi appartengono. Iniziato nel 1952, esce quattro volte all'anno e l'abbonamento può essere richiesto anche fino a una durata di tre anni. Pubblicato nelle quattro lingue ufficiali dell'OMM (inglese, francese, spagnolo e russo), dà un quadro esauriente della portata delle attività me­teorologiche delle nazioni che appartengono all'OMM. 

Note Tecniche...

Ogni Nota Tecnica è un condensato dello stato dell'arte su un singolo argomento ed è preparata dai migliori specialisti. Si aggirano attualmente a circa 200, che spaziano in tutti i campi della Meteorologia e dell'Idrologia. Molte sono preparate dalle Commissioni Tecniche e  oltre ad una trattazione completa dal punto di vista scientifico e tecnico, danno indicazioni operative praticamente attuabili. Inoltre è citata la bibliografia completa sull'argomento trattato. 

Il Regolamento Generale...

In applicazione e conformemente ai principi sanciti dalla Convenzione, fornisce le regole generali e dettagliate per il funzionamento dell'OMM e dei suoi organi. Dalle 142 "regole" del 1951 si è passati ad un elenco di 193 istruzioni per ogni tipo di attività. Così viene regolamentato l'uso del voto sulle decisioni da prendere, tra una seduta e l'altra dei vari organi dell'OMM, anche  per via postale. Oppure vengono stabiliti i criteri di cooperazione con paesi che non siano Membri (invio di osservatori da parte di questi, se in quel Paese esiste un Servizio Meteorologico, oppure forme di aiuto se nel Paese in questione non esiste un Servizio Meteorologico). Nulla è lasciato al caso e nel Regolamento Generale è previsto tutto quello che riguarda la vita dell'OMM. 

Regolamento Tecnico...

E' il vero cardine per organizzare un Servizio Meteorologico Nazionale, indicando a tutti i Membri dell'OMM le regole da adoperare nell'espletare le loro attività. Comprendono norme e procedure  standard (che devono essere seguite e attuate da tutti) e raccomandazioni (che è auspicabile seguire) per realizzare soprattutto il Programma di Veglia Meteorologica Mondiale, il primo e più importante di tutti i progetti dell'OMM. Regolamento Tecnico e  Guide Tecniche, che vedremo dopo, sono parte dei Documenti di Base che vengono continuamente analizzati e i cui effetti sono continuamente sorvegliati dalle Commissioni Tecniche per l'introduzione di varianti da far approvare dagli organi politici. Il Regolamento Tecnico è composto da tre volumi, a cui si aggiungono una serie di annessi. I volumi sono: 

  • Vol.I  - GENERALE con capitoli  dedicati  alla  Veglia Meteorologica, alla Climatologia, ai Servizi Meteorologici, ai programmi d'addestramento e di ricerca, ecc.. Sarà trattato nel prossimo capitolo.

  • Vol.II - SERVIZI METEOROLOGICI PER LA NAVIGAZIONE AEREA INTERNAZIONALE,  è la  trasposizione quasi completa dell'Annesso 3 dell'ICAO, a cui sarà dedicato il quarto Capitolo di questa pubblicazione.

  • Vol.III - IDROLOGIA non è tra i compiti del Servizio Meteorologico dell'AM  e  perciò  non  verrà preso in considerazione.

Annessi al Regolamento Tecnico e aventi lo stesso valore ci sono poi le seguenti pubblicazioni: 

  • Vol.I dell'ATLANTE INTERNAZIONALE DELLE NUBI (e parti del Vol.II), è un manuale delle osservazioni delle nubi e delle altre meteore,  mentre il Vol.II contiene la nota raccolta di foto in  b/n e a colori delle nubi, con alcuni commenti.

  • Vol.I del MANUALE DEI CODICI con i codici di tutti i messaggi sinottici e aeronautici.

  • MANUALE del GOS   manuale sul Sistema Mondiale di Osservazioni della WWW.

  • MANUALE del GTS  manuale sul Sistema Mondiale  di  Telecomunicazioni meteorologiche per la WWW.

  • MANUALE del GDpS  manuale sul Sistema Mondiale di Trattamento dei dati della WWW.

  • MANUALE SUL SERVIZIO DI METEOROLOGIA MARITTIMA

Guide Tecniche...

Oltre al Regolamento Tecnico, inteso come il complesso delle precedenti pubblicazioni elencate, contenente le regole tecniche a cui si devono ispirare i Servizi Meteorologici, il secondo Congresso dell'OMM del 1955 (un Congresso molto attivo bisogna dire), decise di introdurre delle Guide Tecniche per descrivere in dettaglio come attuare le procedure, i metodi e le tecniche necessarie all'esercizio delle varie attività svolte da un Servizio. Oggi le Guide Tecniche sono: 

  • GUIDA AGLI STRUMENTI E AI METODI DI OSSERVAZIONI METEOROLOGICHE

  • GUIDA ALL'ESERCIZIO DELLA CLIMATOLOGIA

  • GUIDA ALL'ESERCIZIO DELLA METEOROLOGIA AGRICOLA

  • GUIDA ALL'ESERCIZIO DELL'IDROLOGIA in due volumi

  • GUIDA AL SISTEMA MONDIALE DI TRATTAMENTO DEI DATI

  • GUIDA PER L'AUTOMAZIONE DEI CENTRI DI TELECOMUNICAZIONI METEO

  • GUIDA AI SERVIZI DI METEOROLOGIA MARINA

  • GUIDA AL SISTEMA MONDIALE D'OSSERVAZIONI

  • GUIDA PER L'AUTOMAZIONE DEI CENTRI DI TRATTAMENTO DEI DATI

  • GUIDA AL SISTEMA MONDIALE DI TELECOMUNICAZIONI METEOROLOGICHE

infine, anche se non ha il titolo di guida, ma ne ha il valore: 

  • MANUALE OPERATIVO INTERNAZIONALE PER LA MISURA DELL'INQUINAMENTO DI FONDO.

Notizie finali...

Anche se non sono di specifico interesse meteorologico altre pubblicazioni importanti sono il Regolamento Finanziario, il Regolamento del Personale, la Programmazione e il Bilancio Finanziario quadriennale e a lungo termine. 

   Per quanto riguarda la classificazione delle pubblicazioni dell'OMM, esiste una numerazione progressiva assoluta ed una settoriale. Così con BD si identificano i Documenti di Base, con RC i verbali e le risoluzioni dei Congressi, ecc.. Le due lettere sono precedute da un numero che è il numero progressivo assoluto e sono seguite da un numero progressivo relativo a quella classe di documenti. Tanto per fare un esempio, ma anche per rammentare una pubblicazione particolarmente utile operativamente, citiamo la :

WMO n°9 TP4 - MESSAGGI METEOROLOGICI

vol.A  Elenco delle stazioni

vol.B  Codici

vol.C  Trasmissioni

vol.D  Informazioni  per  la  navigazione marittima

E' il nono tra i documenti pubblicati dall'OMM, e tra le Pubblicazioni Tecniche è il quarto. 

1.5 I Programmi dell'OMM

La Veglia Meteorologica Mondiale...

Con uno slogan attuale potremmo definirlo il padre di tutti i programmi dell'OMM. 

Il programma WWW   World Weather Watch   Veglia Meteorologica Mondiale 

Nacque come conseguenza dei primi lanci di Sputnik nello spazio. In questa occasione l'ECOSOC (ECOnomic and SOcial Council), per soddisfare una risoluzione ONU (n°721 del 1961), preparò nel 1962 il "primo rapporto sui progressi delle scienze dell'atmosfera e sulle loro applicazioni, alla luce dei progressi  nella conquista dello spazio esterno". In questo studio si ipotizzava l'uso dei satelliti  per scopi meteorologici. In altre parole l'OMM era invitata a realizzare un

"Programma in grado di assicurare a tutti i Paesi la ricezione di informazioni meteorologiche ad ogni scala, compresa quella planetaria, per preparare le previsioni del tempo necessarie al loro sviluppo economico e alla loro salvaguardia". 

Erano anni di grandi ideali e questa aspirazione voleva dire sviluppo delle osservazioni convenzionali, che non coprivano in modo soddisfacente il globo, uso del satellite per sopperire a questa carenza, sviluppo dei sistemi di telecomunicazione con l'aiuto di computer e altri sistemi automatici... Il tutto per sfruttare al massimo le potenzialità tecniche e scientifiche dei Servizi Meteorologici più avanzati e per stimolare le industrie tecnologicamente più capaci. 

Per l'attuazione del piano si pensò di organizzare dei Centri Mondiali e Regionali con la responsabilità di fornire le informazioni (dati, carte d'analisi e di previsioni, ecc.) necessarie ai Servizi Meteorologici. Il compito di Centri Mondiali della WWW, e in quanto tali di Centri di trattamento dati a scala mondiale ed emisferica fu assunto da 

Melbourne, Mosca e Washington. 

   Il programma è fondato sul funzionamento di tre distinti "Sistemi" di funzioni: le osservazioni, per assumere i dati base, l'accentramento e la diffusione di queste con le Telecomunicazioni ed infine l'elaborazione dei dati nei Centri Mondiali. 

In definitiva la WWW è basata sul: 

GOS (Global Observing System)   Sistema Mondiale d'Osservazioni

GTS (G.Telecommunication System) S. Mondiale di Telecomunicazioni

GDpS (G. Data processing System) S. Mondiale di Trattamento  dei Dati 

Ricordiamo che oltre ai Centri Mondiali esistono i Centri Regionali, che  diffondono i dati elaborati a tutti i Centri Nazionali dei  vari Servizi Meteorologici Nazionali, su una scala ridotta rispetto a quella mondiale, perché questi a loro volta hanno la responsabilità di fornire servizi ai vari utenti delle informazioni meteorologiche (Servizi Meteorologici Aeronautici, Marina, Agricoltura, ecc.). Ecco perché il Programma WWW è a fondamento della Meteorologia di Base ed ecco come si realizzano gli obiettivi fissati dall'ONU. 

   Oltre ai Servizi Meteorologici, hanno accesso al GTS anche un certo numero di università e, come già detto, il CEPMMT. 

   Anche se dopo tanti anni tutti questi risultati  sembrano scontati, bisogna rendersi conto che se oggi una grossa fetta della popolazione mondiale utilizza le  previsioni del tempo, lo si deve soprattutto a questo Programma, che ha dato la spinta per enormi progressi in campo operativo, tecnico e scientifico ed in particolare ha permesso di : 

  • incrementare la rete base di osservazioni sinottiche, portando ad un miglioramento dell'analisi del tempo;

  • sviluppare una tecnologia di trattamento dei dati, per arrivare alle previsioni, con l'uso di centri di calcolo sempre più veloci;

  • assicurare la creazione di una rete coordinata di telecomunicazioni che consente uno scambio rapido e sicuro delle informazioni.

Tutti i Servizi Meteorologici hanno oggi adattato la loro struttura al Programma WWW in vista del benefico ritorno. Per finanziare l'inizio del Programma il quarto Congresso del 1963 stanziò una cifra di 1,5 Miliardi di dollari, stabilendo che il 50% di tale somma doveva essere spesa per i mezzi (equipaggiamenti, telecomunicazioni, trattamento dati, ecc.), mentre il 10% doveva essere speso per l'addestramento. 

Gli altri Programmi: il GARP...

Dopo l'avvio della Veglia Meteorologica Mondiale e man mano che questo Programma si sviluppava, nasceva la necessità di lanciarne di nuovi. Alcuni funzionali alla WWW, altri per esigenze completamente diverse. I contatti tra l'OMM e l'ICSU (International Council of Scientific Unions) portarono per esempio al concepimento di un programma che desse impulso anche alla ricerca. Un programma nato in modo autonomo, ma che ha fornito un sostegno scientifico alla WWW. Prese il nome di 

   GARP Global Atmospheric Research Programme

Programma Mondiale di Ricerche sull'Atmosfera 

Il IMOP...

Gli strumenti meteorologici, lo abbiamo già visto descrivendo la nascita della Meteorologia operativa,  sono il punto di partenza per un Servizio Meteorologico. E’ quindi evidente il sostegno che può dare alla WWW un programma dedicato allo sviluppo di una strumentazione più efficiente e di nuove metodologie di osservazione, costituendo fra l’altro una guida per l’industria meteorologica: 

IMOP Instruments and methods of observation Programme

Programma sui Metodi e Strumenti d'Osservazione 

Il TCP...

Anche se l'Italia non è investita dai Cicloni Tropicali, sappiamo quali nefaste conseguenze portano tali fenomeni. Tornado, Uragani, Tifoni, Willy Willy condizionano pesantemente molti paesi. Gli stessi USA, per quanto nazione tecnologicamente avanzata, pagano ogni anno un prezzo molto alto di vite umane e danni materiali a causa di questi fenomeni. Grazie al

TCP Tropical Cyclone Programme

Programma sui Cicloni Tropicali

si è arrivati ad una inversione di tendenza, con una diminuzione delle perdite umane, mentre nulla si può fare per diminuire i danni materiali. 

Il MMAOAP...

Le risorse del mare, i trasporti marittimi, l'inquinamento dei mari, l'oceanografia in generale, sono i campi d'azione di questo Programma, il

MMAOAP Marine Meteorology and Associated Oceanographic Activities Programme

Programma sulla Meteorologia Marina e sulle attività oceanografiche connesse 

Il AeMP...

Anche se l'ICAO ha assunto il ruolo di leader nelle problematiche che riguardano la Meteorologia Aeronautica, soprattutto nella definizione delle specifiche per l'assistenza al volo, il contributo degli esperti dell'OMM nel campo della Meteorologia Fisica (fisica delle nubi, visibilità, ghiaccio, ecc.) e della Meteorologia Dinamica (turbolenza, wind shear, ecc.), è determinante.

AeMP Aeronautical Meteorology Programme

Programma per la Meteorologia Aeronautica 

Il HWRP...

E' un Programma che è allineato alle politiche dell'ONU in favore dei paesi in via di sviluppo. Un programma per le risorse idriche è talmente importante, che non ha bisogno di commenti e comunque anche i paesi più ricchi d’acqua farebbero bene a pensare al futuro.

HWRP Hydrology and Water Resources Programme

Programma per l'Idrologia e le Risorse Idriche 

Il GAW...

Un programma gestito dall'ONU, con la partecipazione del WMO, è quello per la protezione dell'ambiente. Si chiama

UNEP UN Environment Protetion

Programma ONU per la  Protezione dell'Ambiente 

e copre vari aspetti ambientali, interagendo con altri Programmi OMM. Questo programma ha portato all'istituzione di reti di monitoraggio che fanno capo a varie organizzazioni internazionali. In particolare è stata istituito dall'ONU un "Sistema Mondiale di Controllo dell'Ambiente", ossia un

GEMS Global Environment Monitoring System

L'OMM partecipa all'UNEP con un suo programma di

GAW Global Atmosphere Watch

Veglia Mondiale dell'Atmosfera 

in cui sono comprese reti OMM di un sorta di veglia ambientale per l'inquinamento di fondo e per l'ozono.

Queste reti organizzate dall’OMM sono: 

BAPMON Background Air Pollution MOnitoring Network 

GO3OS  Global Ozone Observing System 

L'Italia partecipa ad entrambi con alcune stazioni del Servizio Meteorologico dell'AM. Questo non come compito istituzionale, ma in virtù del ruolo centrale che tale Servizio svolge nel nostro Paese e in sostituzione di altri Dicasteri a cui è affidata la responsabilità giuridica (e a cui va poi il merito di quanto riescono a presentare grazie alle capacità operative del Servizio Meteorologico dell'AM). 

Il AgMP...

Da non confondersi con il precedente AeMP, qui questa sigla sta ad indicare

AgMP Agricultural Meteorology Programme

Programma per la Meteorologia Agricola 

cioè un Programma realizzato sotto lo stimolo dell'ONU, non solo in aiuto dei paesi sottosviluppati, ma in favore dell'intera comunità del globo, sia per gli immediati risvolti economici, sia per gli sviluppi futuri, come la desertificazione. E' un Programma che coinvolge più Commissioni Tecniche (CAgM e CHy). 

Il WMO RP...

Questo è un Programma di natura scientifica che interagisce con l'ICSU, ed in particolare con la sua emanazione che si chiama IAMAP (International Association of Meteorology and Atmospheric Physics). 

La ricerca, proprio per questi legami, è rivolta soprattutto nel campo della fisica dell'atmosfera. L'interazione è talmente forte, che nel 1960 il dr. Sutcliffe era contemporaneamente presidente della IAMAP e della CAe (Commissione per l'Aerologia), ora divenuta CAS.

WMORP   WMO Research Programme

Programma OMM per la Ricerca 

Il WCP...

Introdotto alla fine degli anni 70, è un programma di vastissime proporzioni che, come la WWW, ha dato origine a diversi altri sottoprogrammi. Dall'imput iniziale dell'ottavo Congresso del 1979 sono stati fatti molti passi avanti, ma c'è ancora tanta strada da fare, soprattutto per sviluppare un modello soddisfacente di analisi climatica.

WCP  World Climate Programme

Programma per il Clima Mondiale 

Il ETP...

Dagli inizi degli anni 60 ha fornito supporto agli stati africani che nascevano dopo l'epoca coloniale. L'importanza di questo programma è tale che è stato creato appositamente un Dipartimento nel Segretariato per sostenerlo.

EPT Education and Training Programme

Programma per l'Addestramento e la Formazione 

Il lavoro del Dipartimento ha portato a definire una classificazione del personale dei Servizi Meteorologici. Questa segue standard ben precisi che lo distingue, secondo il grado di preparazione e l'impiego, in personale di:

Classe I

Laureati

Addetti   alla   ricerca   e   alle   previsioni

Classe II

Laurea breve

Addetti   alle  previsioni  e  alla ricerca

Classe III

Diplomati

Tecnici addetti alle informazioni  e alla manutenzione degli strumenti

Classe IV

Diplomati

Tecnici addetti alle osservazioni

Questo importante Programma ha altresì consentito la preparazione di numerosi testi dedicati all'addestramento del personale delle varie Classi, che si riconoscono per l'intestazione:

GUIDELINES FOR EDUCATION AND TRAINING

 Per concludere rammentiamo che oltre a quelli che sono stati citati, esistono una serie di Programmi di Cooperazione Tecnica con altre organizzazioni internazionali e di Programmi avviati dalle Associazioni Regionali, soprattutto in campo operativo.

 

BIBLIOGRAFIA
  • Magg. Gen. C. Finizio; L'Organizzazione Meteorologica Mondiale, Il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine e l'EUMETSAT. Supplemento  al n. 1-2 Rivista di Meteorolo­gia Aeronautica, 1994.

  • CEPMMT; Il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine. Opuscolo   promozionale in tutte le lingue del Centro, 1994.

  • Sir Arthur Davies; Forty  years of  progress and achievement, a historical review of WMO. WMO n. 721, Segretariat of the WMO, 1990.



Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/05/16