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Successi e  ... insuccessi delle previsioni meteorologiche

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     L'impulso principale alla creazione di un'organizzazione meteorologica internazionale fu dato da un uragano violentissimo che il 14 novembre 1854 danneggiò le flotte francesi ed inglesi, raccolte nel Mar Nero per la guerra di Crimea. L'astronomo francese Le Verrier, seguendo a ritroso il cammino dell'uragano, segnalò che sarebbe stato possibile preannunciare l'arrivo della burrasca, che proveniva al Mar Nero da W, e propose un vasto programma di collaborazione.

Si deve al Le Verrier l'idea del tracciamento delle isobare.

Non bisogna tuttavia credere che questo sia il primo esempio della meteorologia posta al servizio delle necessità  militari o sviluppata in dipendenza a queste ultime. La meteorologia interessa troppo da vicino tutte le attività umane, perché si possa mettere in dubbio l'influenza che essa ha esercitato ed esercita sulle attività belliche.

     Non mancano nella storia esempi che dimostrano la necessità ed i tentativi fatti per prevedere il tempo in relazione alla guerra. Ne citeremo uno caratteristico e grave, per le disastrose conseguenze che portò l'errore nel pronostico: errore determinato dalla mancanza di dati sicuri e da cieca fiducia nelle deduzioni statistiche, formulate senza la necessaria ricchezza di elementi e senza poter considerare tutte le variabili in giuoco. Napoleone, preparando la sua campagna di Russia, aveva incaricato il celebre astronomo

Laplace di calcolargli quando il freddo fosse più intenso in Russia. Questi rispose che le temperature non divenivano molto basse prima di gennaio. L'Imperatore preparò il suo piano secondo tale risposta; ma, come è noto, un freddo intenso sopraggiunse in dicembre e l'Armata fu perduta.

     Si tratta però di avvenimenti lontani,..... e non vogliamo lasciare  nel lettore una cattiva impressione sulla attendibilità delle previsioni meteorologiche.

     Citeremo, per questo, lo sbarco tedesco in Norvegia, avvenuto nell'aprile 1940. Ecco cosa scrive il Contrammiraglio Lutzow della Marina Germanica. "La Marina e l'Esercito,  dall'istante dello sbarco in poi, avrebbero dovuto poter fare sicuro assegnamento sull'appoggio dell'Arma Aerea. Tutta la riuscita dell'impresa poteva restare compromessa se l'Arma Aerea, al momento del primo sbarco, avesse dichiarato che a causa del cattivo tempo non era in grado di attaccare. E poiché le forze di spedizione avrebbero dovuto lasciare i porti di partenza parecchi giorni prima del momento dello sbarco, la incertezza sulle condizioni del tempo veniva a costituire un grave pericolo per la riuscita di tutta l'impresa. Occorreva pertanto una attenta previsione meteorologica". Il successo della spedizione dimostra il valore del pronostico.

 

 

 

Tratto da R.GENTILE, - Meteorologia, Caserta, 1941.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta

Ultimo aggiornamento: 29/05/16