OceanografiaComplesso delle scienze che hanno in comune lo studio dell'ambiente marino. Le ricerche oceanografiche, a cui concorrono geologi, geofisici, idrologi, chimici, fisici, biologi, zoologi, geografi e studiosi di ecologia, si dividono in tre ambiti principali. Il primo, l'oceanografia del solido o del contenitore (detta anche del vaso oceanografico), studia i rilievi (geomorfologia e batimetria), la natura (geologia), l'origine dei fondali oceanici fino ai litorali dei continenti (geofisica). Il secondo, l'oceanografia del liquido, o idrologia marina, ha per oggetto lo studio della natura, delle proprietà fisiche e dei movimenti delle masse d'acqua marina, e lo studio delle interazioni tra gli oceani e l'atmosfera, tra gli oceani e la criosfera (Vedi Banchisa). L'oceanografia del vivente, infine, si basa sulla biologia, sulla biogeografia e sull'ecologia; essa studia le specie vegetali e animali che vivono nel mare, analizzando la produzione della biomassa e delle catene alimentari; vedi anche Ecologia intertidale ed Ecologia marina.
Nel 1930, un oceanografo sovietico ha coniato il termine oceanologia per indicare tutti gli studi e le tecniche che hanno per obiettivo lo sfruttamento delle acque e dei fondali oceanici; è un sinonimo di oceanografia applicata (pesca, navigazione, estrazione di minerali o di petrolio, lotta contro l'inquinamento ecc.). Questa terminologia non è accettata da tutti gli scienziati; alcuni sostengono che oceanologia si sostituisca al vocabolo oceanografia e significhi la scienza che studia e spiega tutti gli aspetti degli oceani.Scienza all'origine descrittiva, l'oceanografia si è profondamente rinnovata e ha fatto considerevoli progressi in una trentina d'anni, da quando ha a disposizione mezzi d'investigazione efficaci e perfezionati per osservare gli oceani in ogni loro dimensione, a vari livelli e sotto diverse prospettive, direttamente o indirettamente. Bisogna citare la serie di mezzi abitabili con i quali vengono osservati i fondali marini e che, a seconda dei modelli, possono raggiungere grandi profondità: i sottomarini, i batiscafi (record di profondità, 10.916 m a opera di Jacques Piccard) i sommergibili (6000 m) e i battelli oceanografici, che sono equipaggiati con congegni, strumenti e apparecchiature che permettono, a seconda dei bisogni, la diversità, la moltiplicazione, la continuità, l'automatizzazione e l'informatizzazione delle osservazioni, dei prelievi, delle trivellazioni, delle misure, dei rilevamenti, delle fotografie e delle immagini. Tra questi congegni, vi sono, tra gli altri, i sonar, sonde a eco sonora o a ultrasuoni, i robot telecomandati, le boe, oppure le piattaforme fisse o mobili.A tutto ciò si aggiungono i satelliti, che forniscono una visione più ampia d'una parte o della totalità degli oceani; con l'aiuto di radiometri, di radar e di altri ricevitori di cui sono equipaggiati, essi forniscono dei resoconti sullo stato della superficie degli oceani: temperatura, colore, agitazione, estensione della banchisa. Inoltre, i satelliti possono raccogliere i dati registrati dai diversi congegni di superficie, il che ne accresce l'efficacia scientifica. Queste informazioni permettono di disegnare la carta delle correnti marine, della produzione di plancton, delle migrazioni dei pesci, della superficie degli oceani e della topografia dei fondali marini. Vedi anche Esplorazione abissale.L'oceanografia si avvale di importanti finanziamenti grazie ai contributi di una quarantina di Stati; programmi di ricerca internazionali sono coordinati da una commissione dell'UNESCO e attuati da più di 500 centri oceanografici, tra i quali alcuni godono di notevole fama: l'Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer), il Museo oceanografico del Principato di Monaco, il Wood Hole Oceanographic Institution del Massachussets, il Lamont-Doherty Geological Observatory di New York, l'Istituto di oceanologia di Mosca, il Centro oceanografico di Bedford (Halifax).Oltre a compiere insieme spedizioni oceanografiche (più di un migliaio all'anno, svolte a bordo di ben 800 navi), questi centri mettono in comune laboratori, navi e ricercatori. Dopo un periodo di vivace competizione tra Stati Uniti e Russia, la collaborazione internazionale si va facendo sempre più stretta. La ricerca si svolge a livelli molto perfezionati, perché sono in gioco interessi economici (risorse minerali e fossili, limiti di pesca) e strategici (rilevamento dei sottomarini o segreti relativi alla loro posizione, sorveglianza delle marine da guerra).
|